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Alì ha gli occhi azzurri – Recensione

10/11/2012 | Recensioni |
Alì ha gli occhi azzurri – Recensione

Concorso 

 
Seconda giornata del Festival Internazionale del Film di Roma: Alì ha gli occhi azzurri di Claudio Giovannesi è il primo film italiano nella Sezione Concorso. Il film racconta la settimana di un adolescente alle prese con un delicato equilibrio familiare. Nader è un sedicenne egiziano ma è nato a Roma, innamorato di Brigitte una ragazza italiana e per questo non vista di buon occhio dalla famiglia del ragazzo, la cui cultura è fortemente radicata nel rispetto della religione islamica. Insieme a Stefano, il suo migliore amico, Nader vive una vita sempre al limite, tra risse nelle discoteche e piccoli furti. La provvisoria “espulsione” dalla sua famiglia, costringerà Nader a fare i conti con la propria identità e il futuro che gli si prospetta davanti. Dopo il successo nel 2009 del  documentario Fratelli d’Italia, che riceve la Menzione speciale della giuria del Concorso l’Altro Cinema-Extra al Festival Internazionale del Film di Roma ed è finalista ai Nastri d’Argento 2010 come Miglior Documentario, Claudio Giovannesi torna a raccontare una, fra le tante, storie dei così detti “figli di seconda generazione”, ovvero quei ragazzi nati da genitori extracomunitari ma che vivono e crescono nel nostro Paese, sentendosi a tutti gli effetti cittadini italiani, ma con la costante di dover lottare per far valere questo diritto. Giovannesi ha uno sguardo pulito e sincero, non cade mai nella trappola della retorica, e si sofferma sulle dinamiche sociali che attraversano le nuove generazioni con decisione e onestà intellettuale. Il regista non fa, nemmeno sul finale, declinare il film verso un giudizio semplicistico, ma mantiene un punto di vista oggettivo, disdegnando un intento pretestuoso per raccontare la nostra realtà quotidiana. 
 
Serena Guidoni
 

 


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